I Grandi Bianchi della Campania

Viaggio tra i territori Campani

Quando

29/06/2024 • 18:00

Dove

Hotel Capital

Campagna (SA), Via Nelson Mandela, 27

Quota di partecipazione

Pagamento con Bonifico Bancario

La quota di partecipazione al è di 45
più la quota associativa* se non sei ancora Socio

Solo se paghi Online

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La quota associativa annuale è di € 0,00.
Per i “JUNIOR” (i nati tra 2006 e il 2024) la quota associativa è ridotta a € 0,00.

*La quota associativa è valida per l’anno corrente.

Programma e informazioni utili

La Campania è un mosaico di rara bellezza che si spiega tra mille scenari paesaggistici, tutti diversi tra loro, pur essendo geograficamente molto vicini. È proprio grazie a questa varietà orografica e climatica che la Campania ha sempre rappresentato una culla favorevole all’acclimatamento di tante varietà viticole, figurando uno dei più importanti serbatoi di biodiversità mai concepiti.

Tra gli oltre duecento vitigni presenti in Campania, alcuni, grazie alla selezione dell’uomo, hanno trovato ‘terreno fertile’ alla propria colonizzazione essendo estremamente versatili ed adattabili a condizioni molto diverse tra loro. È il caso della Falanghina, il vitigno nostrano più alloctono in assoluto, presente a macchia di leopardo in tutta la regione, o del Fiano che dall’Irpinia è stato ‘importato’ nel Cilento, luogo in cui ha affermato caratteri autonomi rispetto al clone avellinese.

Questa variabilità climatica e dell’assetto geologico è ascrivibile alla presenza dei Monti Picentini, propaggine della catena montuosa degli Appennini che valica la Campania, e che divide le province di Avellino e Salerno, creando una barriera naturale tra la regione continentale e quella costiera. Questa conformazione orogenetica dà origine a microclimi assai differenti che si riflettono nei profili sensoriali dei vini.

La fascia costiera, ad esempio, ha un clima prevalentemente mediterraneo: mite d'inverno, e caldo d’estate, ma mitigato dalla brezza marina. Le stagioni intermedie hanno un clima ideale, con umidità e sbalzi termici contenuti. Il Cilento regala temperature più fresche rispetto alla zona costiera anche grazie all’azione mitigante del Fiume Calore che favorisce le escursioni termiche, che in estate lambiscono i 20°. I terreni sono, per lo più, di origine alluvionale, più pesanti di quelli irpini, con presenza di limo e di minore argilla. Forte la presenza di scheletro rappresentato dalle tipiche rocce sedimentarie Flysch Cilentano, che hanno la caratteristica di sfaldarsi e di donare al terreno micro e macro elementi. I vini presentano grandi gradazioni alcoliche e ricchezza cromatica, acidità più contenute e profumi più evoluti rispetto ai vini irpini che godono di temperature più indulgenti e di una minore insolazione. Buona la mineralità.


Invece, nelle dorsali dell'Appennino campano, nelle conche e nelle valli interne, il clima è continentale, caratterizzato da inverni rigidi ed estati calde. In generale, i valori di temperatura sono più bassi rispetto alla zona costiera, e la presenza di piogge molto più preponderante. Il clima continentale porta innumerevoli vantaggi alla viticoltura irpina, grazie alla grande presenza d’acqua, accumulata durante l’autunno e l’inverno, che scongiura il pericolo di stress idrico. La natura collinare e la presenza di terreni argillosi, impreziositi da elementi vulcanici, dona ai vini eleganza e sorregge un’onnipresente mineralità e freschezza. Le forti escursioni termiche veicolano la formazione di profumi eleganti.


A guidarci nell'assaggio il presidente Nazionale ONAV Vito Intini

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