Un piccolo territorio, una grande varietà
18/04/2024 • 18:00
PARMA , Via delle Scienze 167
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Una degustazione nata grazie alla collaborazione con il Consorzio Vini Alto Adige.
La storia passata, i racconti sulle persone che hanno reso importante l'Alto Adige vitivinicolo, il presente, la direzione verso la quale sta andando questa piccola regione dalla grande varietà di uve; sono questi alcuni dei temi che tratteremo durante questa attesissima serata di degustazione.
Un piccolo territorio dai grandi vini
L’Alto Adige è una delle zone vinicole più piccole d’Italia, ma grazie alla sua ubicazione geografica, a cavallo tra la zona alpina e quella mediterranea, fra la cultura italiana e quella tedesca, è una delle zone di produzione più ricche di sfaccettature. In questa provincia, infatti, la viticoltura spazia dai vigneti a clima fresco collocati ai piedi delle catene alpine imbiancate di neve a Nord, fino agli appezzamenti inondati dal sole e circondati da ulivi e cipressi al Sud.
5mila viticoltori si dividono 5.400 ettari di superficie vitata, distribuita nelle zone climatiche più disparate, su terreni diversi e a quote che variano dai 200 ai 1.000 metri d’altitudine.
“Nel giro di pochi anni, l’Alto Adige è diventato la prima regione italiana per i vini bianchi. I presupposti di questa crescita sono stati il clima alpino-mediterraneo, la qualità dei terreni e le posizioni invidiabili dei vigneti. Gli altoatesini hanno saputo trasformare queste condizioni favorevoli in un successo, grazie a una generazione di vignaioli meticolosi e diligenti, e all’impegno di consorzi lungimiranti e ricchi di idee.”
Il concetto di terroir abbraccia non solo tutti i fattori geografici, geologici e climatici di un territorio, ma anche il modo in cui l’uomo ne ha plasmato nei secoli le caratteristiche. I terroir dell’Alto Adige sono variegati e molteplici come i suoi paesaggi: brulli pendii nella Val Venosta, colline soleggiate nella Bassa Atesina, e vigneti immersi nel paesaggio alpino in Val d’Isarco. In un raggio di poco più di 90 chilometri, ci s’imbatte in caratteristiche climatiche diverse che danno vita a vini altrettanto diversi. I vignaioli altoatesini hanno fatto tesoro di questa varietà, e sanno come valorizzare al meglio l’unicità di ogni appezzamento, esaltandola col vino più adatto. È così che nascono vini inimitabili, di grande spessore e carattere, che portano scolpita la propria provenienza nella loro peculiarità organolettica.
Le caratteristiche geologiche delle aree viticole altoatesine cambiano spesso da una tenuta all’altra, anche a distanze minime. Si va dal porfido vulcanico (Valle dell’Adige, Bolzano, Caldaro) alla roccia metamorfica di quarzo, scisto e mica (Val d’Isarco e Val Venosta), dal terreno calcareo o dolomitico (Bassa Atesina) alle marne (Cortaccia). È in questa varietà di terreni che i vini altoatesini trovano condizioni ideali di crescita. Una parte dei vigneti si estende su conoidi detritici e alluvionali, altri su pendii e terrazzamenti, ciascuno con caratteristiche diverse.
Grazie ai terroir così eterogenei, in Alto Adige si coltivano circa 20 vitigni diversi, che danno origine a una pluralità di vini davvero unica per un territorio così circoscritto.
Quanto sopra riportato, cercheremo di farlo rivivere e raccontarlo, attraverso 8 grandi vini Altotesini, identitari dei rispettivi luoghi di provenienza:
1) Sanct Valentin Pinot Bianco Alto Adige DOC 2021 - Cantina Produttori San Michele Appiano
2) Vigna AU Chardonnay Riserva Alto Adige DOC 2020 - Tiefenbrunner
3) Sylvaner Alto Adige Valle Isarco DOC 2022 - Kuenhof
4) Quarz Sauvignon Blanc Alto Adige Terlano DOC 2022 - Cantina Terlano
5) Vigna Kastelaz Gewürztraminer Alto Adige DOC 2022 - Elena Walch
6) Schweizer Pinot Nero Alto Adige DOC 2020 - Franz Haas
7) Taber Lagrein Riserva Alto Adige DOC 2021 - Cantina Bolzano
8) Quintessenz Cabernet Sauvignon Riserva Alto Adige DOC 2020 - Cantina Kaltern
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