Il futuro dell’Etna è senza dubbio Etna Bianco DOC, nel 2023 la produzione ha quasi eguagliato quella del rosso. Anche se la peronospora ha diminuito del 30% la produzione, la qualità non è stata inficiata.
I vini del 2023 non sempre erano pronti, non presentavano lo spessore e l’ampiezza olfattiva trovata nell’annata 2022 (note di agrumi, mela verde, fiori bianchi, erbe aromatiche e talvolta un caratteristico sentore minerale).
Il palato caratterizzato da una spiccata acidità, ben equilibrata dalla alcolicità e supportato da un buon corpo, caratteristiche trovate anche in alcuni vini della vendemmia 2021.
Per i rossi, dell’annata 2023, caratterizzata da caldo molto intenso, che ha spesso portato ad una eccessiva maturazione, i vini a volte presentavano un elevato tenore alcolico a discapito dell’equilibrio. Comunque la nota tannica, spesso abbastanza spigolosa, è riuscita a compensare l’elevata alcolicità. Particolarmente apprezzati quelli che non hanno subito passaggi nel legno, esprimendo appieno il territorio, senza nessuna cosmetizzazione e dove emergevano note di frutti rossi e neri come ciliegia, lampone, mora e prugna, con percezioni floreali (viola), spezie (pepe nero, liquirizia) e una caratteristica mineralista. Sentori ritrovati anche al palato con vini di buona struttura, elevata acidità legata alle escursioni termiche, e buona tannicità.
Livello generale abbastanza elevato.