Trento DOC

Le bollicine di Montagna confermano la loro qualità anche quest’anno.

 

Dosaggio Zero e Millesimati

La parte del leone, come da qualche anno, la fanno i Dosaggio Zero e in particolare quelli millesimati. Sempre più ampia la distanza qualitativa che separa i millesimati dai “senza annata”, segno della continua ricerca di livelli qualitativi più alti da parte dei produttori.

 

Brut e Extra Brut

Sempre più sottile la differenza tra le due tipologie. Una volta erano quelle in cui si trovavano le espressioni migliori, con una netta prevalenza dei millesimati e delle riserve, oggi uno spazio in parte occupato dai Dosaggio Zero, ma restano comunque in pista con interpretazioni di valore.

Ai Brut e Extra Brut “senza annata” le due tipologie più prodotte, resta invece il duro lavoro di rappresentare le aziende assicurandone la sostenibilità economica.

 

Rosè

Sempre difficile l’interpretazione di questa tipologia. Il Pinot si sa è sempre difficile da addomesticare e a parte qualche eccezione, complessivamente, nulla di speciale da segnalare, ma comunque il livello resta sempre alto.

 

Vini fermi

Buona la qualità dei vini bianchi che risentono purtroppo dell’andamento vendemmiale delle ultime due annate, non proprio favorevoli, ma che hanno comunque mostrato una buona tenuta qualitativa anche in annate non facili.

teroldego-trentino-1024x684.jpgTeroldego – Ph by Consorzio Vini Trentino

Diverso il discorso sui vini rossi: netta l’affermazione del Teroldego Rotaliano, dove la “nouvelle vague” è ormai una realtà consolidata alla ricerca sempre di ulteriori traguardi. Il Teroldego conferma la sua versatilità di vino oltremodo moderno, che meriterebbe più attenzione di quelle che il mercato sembra dedicargli.

 

Di seguito i 3 Prosit:

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