2024 annata record per la produzione del Prosecco DOC che produce 660 milioni di bottiglie. Stabile invece il Prosecco DOCG (Conegliano Valdobbiadene) con i suoi 92 milioni, mentre Asolo Prosecco DOCG raggiunge il record di 30 milioni. Se è quasi impossibile entrare nella nebulosa DOC, alquanto più facile, ma non facilissimo, è invece accedere ai vini delle DOCG, grazie alla disponibilità del Consorzio di Conegliano Valdobbiadene in primis e anche a quello di Asolo e dei Colli di Conegliano, senza il cui supporto non sarebbe stato possibile svolgere le nostre degustazioni.
La stagione viticola del 2024 nell’area del Conegliano Valdobbiadene verrà ricordata come una delle più complesse degli ultimi anni, principalmente a causa di una primavera ed un inizio estate eccezionalmente piovose. Le precipitazioni abbondanti, che hanno caratterizzato i mesi primaverili, hanno complicato notevolmente la gestione dei vigneti, offrendo ai viticoltori finestre di intervento estremamente ridotte per la difesa e in generale per tutti le lavorazioni. La vendemmia è iniziata intorno alla prima decade di settembre per il Coneglianese per concludersi nelle zone più fresche del Valdobbiadenese intorno ai primi giorni di ottobre.
In sintesi, l’annata ’enologica‘ è rimasta incerta, si è dovuto attendere addirittura sino in prossimità della vendemmia per vedere un allineamento tra acidi, zuccheri e aromi, sembra comunque riservare delle sorprese positive in termini di ricchezza aromatica e armonia dei vini.
Come ormai da qualche anno i vini migliori vengo espressi dalle Rive a seguire Cartizze e Sui Lieviti o Col Fondo come preferite, che meritano un discorso a parte.
Rive
Le Rive restano le produzioni qualitativamente più significative ed iniziano ad esserlo anche in termini quantitativi. L’anno di riferimento è il 2024 che mostra una certa coerenza presentando vini molto equilibrati, giocati sulla freschezza del frutto e sfumature floreali di buona eleganza. Anche nelle versioni Dry ed Extra Dry le acidità sono sempre in grado di controbilanciare la dolcezza di fondo di queste categorie, rendendoli prodotti piacevoli.
Sui Lieviti-Col Fondo
Pur restando una piccola nicchia, sono i vini che più fanno percepire le potenzialità ancora tutte da scoprire della Glera, quando vinificata con pressione più basse (vengono classificati come frizzanti e quindi non possono superare i 2,5 Bar) e con alcun residuo zuccherino poiché la rifermentazione in bottiglia li rende perfettamente secchi, portandoli molto vicini ai Metodo Classico Pas Dosè, ma con meno gas e presenza dei lieviti in bottiglia. Quanto alla loro capacità di invecchiamento, è tutto ancora da valutare, anche se i primi approcci sembrano decisamente positivi.
Cartizze
I vini della piccola area collinare sembrano in queste ultime annate i più penalizzati, anche se non mancano realizzazioni di valore. In generale, le esposizioni a sud non sembrano l’ideale in tempi di innalzamento termico e ridotte escursioni. Ciò nonostante il Cartizze, nelle sue espressioni migliori, resta la punta di diamante dell’intera denominazione.