Verticale di cinque annate di due spumanti dell’azienda franciacortina Lo Sparviere: il Franciacorta DOCG Extra Brut Millesimato e il Dosaggio Zero Riserva, con un assaggio special in edizione limitata

La sponda sud-occidentale del lago d’Iseo dista poco meno di 10 km e del grande specchio d’acqua, da qui, si respirano le brezze e si scorge il riflesso di luce. Ne è preclusa, invece, la vista, celata dalle dolci colline moreniche ricoperte di boschi che circondano la storica dimora che ospita l’azienda Lo Sparviere. Per il resto, tante vigne costellano il paesaggio, tra cui quelle adagiate sulle terrazze alle pendici della chiesa di S. Zenone, che ogni tanto spezza la profondità del silenzio con qualche rintocco di campana. Un piccolo angolo di quiete che fu residenza di campagna della famiglia Gussalli Beretta e che, nel 1974, Madame Monique Poncelet, moglie di Ugo Gussalli Beretta, decise di trasformare in azienda vitivinicola. Con il suo spirito visionario e il profondo rispetto per la terra, Madame Poncelet ha reso la dimora cinquecentesca un esempio di innovazione enologica, ritagliandosi così uno spazio tutto suo nell’ambito delle attività del gruppo Agri cole Gussalli Beretta, polo vitivinicolo con proprietà dislocate in diversi areali d’Italia. A ispirare il nome dell’azienda, Lo Sparviere, fu lo stemma araldico raffigurante il nobile rapace che troneggia sopra il maestoso camino del salone padronale. Un simbolo che rappresenta la fauna locale, la forza, ma anche la passione per la caccia che storica mente scende per i rami della famiglia Gussalli Beretta. Oggi, questi raffinati spazi dal fascino campestre ospitano la produzione dei nobili spumanti di Franciacorta DOCG, oltre ad attività sociali e culturali legate all’enogastronomia del territorio. L’azienda agricola si estende su una superficie di oltre 60 ettari, 30 dei quali dedicati alla vite, tutti coltivati in biologico a partire dal 2013 e certificati dal 2016. I vigneti sono localizzati in posizione collinare nei comuni di Monticelli Brusati e Provaglio d’Iseo, con esposizione principalmente a Nord-Ovest, Sud-Ovest, Nord-Est e Sud-Est, e insistono sui suoli calcareo-marnosi tipici della zona. Le varietà coltivate sono esclusivamente Chardonnay e Pinot nero, ma qui, come nella migliore tradizione spumantistica,ad arricchire la diversità espressiva sono le differenti esposizioni, l’età e la tipologia di impianto. Si passa dagli impianti più vecchi, datati tra i 30 e i 40 anni, ceppi storici al levati con il tradizionale sistema a Sylvoz a bassa densità (2.500 ceppi per ettaro) – un patrimonio genetico che l’azienda ha avuto cura di replicare attraverso un processo di selezione massale – alle vigne più giovani, di età compresa tra i 5 e i 20 anni e condotte a Cordone Speronato e Guyot, con una den sità di impianto tra i 4.000 e i 5.000 ceppi per ettaro. La pluralità di voci viene preservata in can tina, la cui supervisione è affidata all’enologo consulente Francesco Polastri, dove ogni parcella viene vinificata separatamente per preservare le caratteristiche del terroir di origine. La produzione è interamente dedicata ai Franciacorta Metodo Classico, ottenuti attraverso un lungo affinamento sui lieviti. Il tempo è un elemento fondamentale nella creazione di questi spumanti: ogni bottiglia riposa sui lieviti per un minimo di 24 mesi, mentre le riserve raggiungono punte di 72 mesi.

La degustazione

Gli assaggi hanno coinvolto i due spumanti Franciacorta DOCG Extra Brut Millesimato (che dal millesimo 2015 assume il nome di Sylvò) e Franciacorta DOCG Dosaggio Zero Riserva nelle annate dalla 2006 alla 2015, oltre a un assaggio speciale del Franciacorta DOCG Rosé Monique Extra Brut, creato in edizione limitata per celebrare i 50 anni dell’azienda, con dedica a colei che l’ha fondata: Madame Monique Poncelet. I vini più vecchi fanno parte della riserva privata della cantina. Nel calice, entrambi i vini hanno espresso complessità, eleganza e un ottimo equilibrio tra struttura e freschezza, che li predispone, senza appesantirli, alla longevità. Da notare, la pulizia olfattiva che si rivela ai suoi massimi livelli in seguito al passaggio alla conduzione biologica, come abbiamo potuto apprezzare nella degustazione dell’annata 2015, di fatto la prima in biologico dell’intera batteria, sebbene non ancora certificata. In questa annata sono emerse in modo particolarmente evidente durante l’analisi olfattiva, sensazioni odorose identificative del terroir della Franciacorta sui vitigni, riconducibili alla famiglia dei terpeni.

Il terroir nel calice

Sebbene sia più comune riscontrare composti terpenici in uve aromatiche, il terroir della Franciacorta, insieme alle tecniche enologiche utilizzate, permette anche allo Chardonnay e al Pinot nero di sviluppare profili aromatici con sfumature floreali e agrumate raffinate, che si esprimono al meglio nei vini Metodo Classico di questa regione. A influenzare gli odori terpenici nei vini Franciacorta sono fattori ambientali, come il suolo calcareo-marnoso, che esalta la mineralità e l’eleganza degli odori terpenici; il clima fresco, che ne favorisce la preservazione durante la maturazione delle uve e, infine, le tecniche di vinificazione, attraverso pressature delicate e fermentazioni a temperature controllate che ne favoriscono il rilascio nei vini. Gli odori terpenici più ricorrenti nei vini di Franciacorta sono quelli Floreali (linalolo e geraniolo) decisamente pronunciati nei Franciacorta a base di Chardonnay, specie se le uve provengono da suoli calcareo-marnosi, che conferiscono note eleganti di fiori bianchi (acacia, biancospino e gelsomino) e fiori di agrumi (fiori d’arancio e limone). Subentrano poi gli odori Agrumati (dovuti a nerolo e citronellolo) che danno percezioni di limone, pompelmo e cedro, quest’ultimo ricorrente in particolare nei Franciacorta Brut, cui conferisce una sensazione di leggerezza e pulizia al palato. In ultima istanza, interviene l’affinamento sui lieviti (24-72 mesi), durante il quale gli aromi terpenici si integrano con le note di autolisi (come crosta di pane e mandorla) e con i sentori fruttati e minerali, creando nei Franciacorta Riserva profili aromatici stratificati che rimandano a percezioni solfuree ed evolute di fiori maturi. La conferma, ennesima, della indiscussa capacità dei nobili vitigni Chardonnay e, in minor misura, Pinot nero, di farsi cartina tornasole delle peculiarità di un terroir, in tal caso questo angolo di Franciacorta, uno dei più caratteristici per conformazione orografica, con colline e piccole vallate che hanno visto passare le acque di scioglimento degli antichi ghiacciai dell’Oglio.

I vini della verticale

FRANCIACORTA DOCG EXTRA BRUT MIL LESIMATO SYLVÒ

Il Franciacorta Extra Brut Millesimato è prodotto solo nelle annate migliori. Nell’annata 2015 assume per la prima volta il nome di fan tasia Sylvò, destinato a rimanere nelle annate che seguiranno. È composto a partire da sole uve Chardonnay, quelle esposte a nord-ovest dell’unico appezzamento di 2 ettari di Monti celli Brusati, a 180 metri s.l.m., su suoli del Selcifero lombardo ricco di marne calcaree. Si tratta di un vigneto storico di 40 anni con impianto a Sylvoz, dove le rese sono basse (tra i 40 e i 60 q/ha). Le uve sono raccolte a mano e poste in una cella di refrigerazione a una temperatura di 4 °C, per la durata di 24-36 ore, fino a raggiungere una temperatura di 10 °C. La pressatura è soffice e a grappolo intero, da cui si estrae non più del 50% del mosto fiore. La fermentazione avviene poi attorno ai 16 °C, per il 70% in vasche d’acciaio inox e per il restante 30% in barrique e tonneau. La malolattica è parziale e nella cuvée concorrono piccole percentuali di vini di annate precedenti. La permanenza sui lieviti è di 60 mesi. Acidità totale: 6,0 g/l - pH: 3,18 - Zuccheri: 3 g/l. Il vino esce in commercio con un prezzo di circa 40 euro.

FRANCIACORTA DOCG DOSAGGIO ZERO RISERVA

Anch’esso è prodotto solo nelle annate migliori. Nasce da una rigorosa selezione di grappoli di Chardonnay provenienti da piante esposte a est del medesimo vigneto di Monticelli Brusati. Dopo la raccolta manuale, le uve sono poste in una cella di refrigerazione a 4 °C, per 24-36 ore e poi a 10 °C. Segue pressatura soffice dei grappoli interi, da cui si estrae non più del 50% del mosto fiore. Successiva mente la fermentazione controllata attorno ai 18 °C, avviene per il 60% in vasche d’acciaio inox e per il restante 30% in barrique e tonneau. La malolattica è parziale e nella cuvée concorrono piccole percentuali di vini di annate precedenti. La lunga permanenza sui lieviti (72 mesi) regala a questo vino complessità e persistenza. Acidità totale: 5,50-6,0 g/l - pH: 3,20 - Zuccheri: non dosato. Il vino esce in commercio con un prezzo di circa 45 euro.

L’assaggio special FRANCIACORTA DOCG ROSÉ MONIQUE EXTRA BRUT

Al momento un unicum nella gamma azien dale. È espressione del Pinot nero coltivato sui vigneti di alta collina de “Il Sergnana”, nel comune di Provaglio d’Iseo, a circa 300 metri s.l.m., interamente circondati da bosco ceduo e caratterizzati da suoli di argilla e limo marnoso da disfacimento del Selcifero lombardo. Le uve sono raccolte a mano e poste direttamente in cella di refrigerazione, a una temperatura di 4 °C, per 24-36 ore, prima di riportarle a circa 10 °C per la vinificazione. Una parte delle uve è sottoposta, per 8-12 ore, a macerazione in pressa, per l’estrazione del colore. La decantazione è statica e la fermentazione avviene a temperatura compresa tra 15 e 17 °C, parte in acciaio inox e parte in piccoli legni. Il tiraggio è stato di sole 600 bottiglie numerate. L’affinamento sui lieviti di oltre 48 mesi. Acidità totale: 6,5 g/l - pH: 3,10 - Zuccheri: 2-3 g/l. Il vino esce in commercio con un prezzo di circa 50 euro.